“Salviamo il ceto medio” è il titolo della petizione lanciata da CIDA, la Confederazione italiana dei dirigenti e delle alte professionalità, indirizzata alla Presidenza del Consiglio, al Ministro dell’Economia e al Ministro del Lavoro.
L’obiettivo è quello di salvaguardare il ceto medio dai ripetuti interventi iniqui che ormai da anni colpiscono ingiustamente coloro che rappresentano il motore dell’economia e la reale fascia produttiva del Paese. Ci riferiamo a tutti i contribuenti da lavoro o da pensione da 35 mila euro lordi in su, che pagano il 63% di tutta l’Irpef e che anche in quest’ultima ultima legge di bilancio sono stati penalizzati.
Nel comunicato stampa, diffuso da CIDA il 22 novembre, Stefano Cuzzilla, Presidente CIDA sottolinea che: “La categoria dirigenziale si fa portavoce della difesa di tutte le forze produttive e intraprendenti del Paese, presenti negli ambiti socioeconomici, pubblici e privati, che generano PIL, posti di lavoro e muovono l’economia e che, nonostante ciò, si sentono orfane di attenzione politica. Da troppi anni – denuncia Stefano Cuzzilla, Presidente CIDA – la classe media è colpita da reiterate vessazioni e ripetuti provvedimenti falsamente redistributivi che mettono seriamente a repentaglio i valori della professionalità e del merito. Il rischio è un progressivo assottigliamento della categoria con conseguente instabilità sociale. È con questa consapevolezza che abbiamo sentito l’urgenza di lanciare una petizione – spiega Cuzzilla – per chiedere un Paese più equo e giusto, che punti su lavoro, crescita, imprese produttive, stipendi più elevati e pari opportunità per giovani e donne senza sottrarre altre risorse a chi ha pagato onestamente tasse e contributi in un’economia alterata e inquinata dall’evasione. Se perdiamo il ceto medio perdiamo l’equilibrio di tutto il sistema e ipotechiamo il nostro futuro”.
Firmiamo
● Per sostenere il potere d’acquisto delle pensioni: applicare la perequazione per scaglioni in base all’art. 34 comma 1 legge 448/98 e all’art. 69, comma 1, della legge 23 dicembre 2000, n. 388 (rivalutazione al 100% per le pensioni di importo fino a tre volte il trattamento minimo INPS, al 90% per importo compreso tra tre e cinque volte il trattamento minimo e al 75% importo superiore a cinque volte il trattamento minimo), abolendo il calcolo per fasce.
● Per dare trasparenza e consentire la reale sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico: separare in maniera contabile la previdenza dall’assistenza.
● Per dare maggiori opportunità di crescita retributiva: abolire il divieto di cumulo fra redditi e pensioni di qualsiasi tipo in applicazione dell’art. 19 del decreto-legge 112/2008.
● Per valorizzare i contributi previdenziali versati dai lavoratori: eliminare i tetti sulle prestazioni pensionistiche anticipate (Legge 92/2012 e art. 24 comma 11 DL 6 dicembre 2011 n.214).
● Per una maggiore equità fiscale: eliminare il meccanismo di riduzione progressiva delle detrazioni fiscali in relazione al reddito, individuato dall’art.1 comma 629 Legge 27 dicembre 2019, n.160.
● Per aumentare le risorse disponibili a famiglie e imprese: ridurre la progressività delle aliquote Irpef evitando disparità di trattamento fra le diverse categorie di lavoratori.
● Per rafforzare il welfare pubblico a sostegno di chi ha effettivamente bisogno: attivare una vera lotta all’evasione fiscale, utilizzando tutti i dati disponibili ed evitando i condoni.
Firma la petizione
Se anche Tu condividi queste idee puoi firmare la petizione che CIDA ha pubblicato sulla piattaforma Change.org e diffonderla fra tutti i tuoi contatti, personali e professionali; la petizione può essere firmata da chiunque, non occorre essere iscritti alla Federazione.
Raccogliere tante firme in poco tempo aiuta a sensibilizzare i decisori politici e l’opinione pubblica sulle nostre richieste.
Per firmare la nostra petizione bastano solo 3 passaggi:
_ Vai alla pagina della petizione cliccando qui e compila i campi che trovi nella parte destra. Quindi clicca su “FIRMA QUESTA PETIZIONE”.
_ Poco dopo la firma, riceverai all’indirizzo mail indicato una richiesta di conferma della firma altrimenti la firma non sarà validata. E’ importante usare un indirizzo a cui si ha facilmente accesso.
L’e-mail che riceverai avrà come oggetto “(il tuo nome), conferma il tuo indirizzo email o la tua firma sarà rimossa”. Apri l’e-mail e clicca su “CLICCA QUI PER CONFERMARE LA TUA FIRMA”.
_ Dopo la conferma riceverai un’ulteriore e-mail che avrà come oggetto “CIDA ha ancora bisogno di te (il tuo nome)”. Avrai due opzioni. Clicca sull’opzione 2:
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Gli uffici di Federmanager Modena sono disponibili a fornire supporto per firmare on line. E’ importante però avere a portata di mano le credenziali della propria email, perché occorre autorizzare la firma cliccando sul link che sarà inviato in automatico alla mail indicata.
E’ importante condividere la petizione sui propri canali social e tra i propri contatti.
Grazie!
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